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venerdì 30 luglio 2010

Il prezzo della bellezza




Manfredonia, luglio 2008

"Mi chiamo Ambra, ho 23 anni e sto per iscrivermi al terzo anno della scuola per estetista. A inizi luglio avevo bisogno di soldi per andare in vacanza col mio ragazzo e un'amica mi aveva detto che in un salone appena aperto cercavano personale. Il colloquio è stato singolare: la proprietaria si è fatta fare pedi e manicure, e si è fatta anche mettere lo smalto rosso, che è difficile non lasciare ombre.

Ho ottenuto il lavoro. Il mese di luglio ho lavorato dalle 8,30 alle 12,30 e dalle 15,20 alle 21, il sabato orario continuato dalle 8.30 alle 18 con un panino mangiato in piedi. Dovremmo finire alle 19,30 ma le clienti arrivano in ritardo o si ricordano all'ultimo momento che vogliono anche le sopracciglia. E tu che fai? Mica puoi dirgli che è tardi, quelle poi escono e vanno nel salone a fianco, visto che Manfredonia ne è piena. Anche di mattina spesso finiamo all'1 o all'1 e mezza.
Ho sacrificato l'estate per niente. Vabbe', mi sono impratichita molto; prima, lavorando per conto mia a casa, me la prendevo più comoda. Da quando sto lì, con Sandra che mi diceva tutto il tempo "ti devi spicciare, muoviti!", e con tante cose da fare, che Sandra spettegolava e faceva fare tutto a me, sono diventata molto più svelta.

Sai che delusione quando mi ha dato la busta con i soldi? Era il giorno prima del mio compleanno e Sandra mi aveva regalato una borsetta. Vado in macchina, apro la busta e ci trovo 250 euro. Pensavo di essermi sbagliata, che qualche banconota fosse caduta. Quanto ci sono rimasta male! E poi erano tutte banconote da 50 e la busta sembrava piena! Le pensano proprio tutte...

Io poi gliel'ho detto che erano pochi, mi ha risposto che aveva appena aperto e non poteva darmi di più. Quasi si metteva a piangere. Intanto lì era sempre pieno di gente che lasciano un sacco di soldi.

Per agosto ci siamo messi d'accordo che, per metà giorni, mi darà gli stessi soldi. A fine mese glielo dico, invento una scusa, io lì non ci vado più. Tanto più che ricomincia la scuola, perchè dovrei compromettere gli studi per un lavoro così? E poi in quelle ore meglio andare in palestra...lavorando privatamente a casa guadagno di più."

Fuggire. Simile a quella di Ambra la storia di Carmela, fuggita a Pescara per disperazione. Aveva iniziato a fare l'apprendista parrucchiera anni fa, appena diciottenne. Prendeva dieci euro a settimana! Alla fine la proprietaria gliel'ha fatto un contratto. Part-time e non le dava neanche tutta la busta paga. Spesso funziona così.

“E, se non bastasse, era sempre nervosa e si sfogava con me. Un giorno non ce l'ho fatta più e le ho risposto davanti ai clienti. Ora a Pescara sono in regola e mi trovo benissimo con i miei nuovi datori di lavoro”.

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