Siamo fiori, non schiavi!


venerdì 30 luglio 2010

Un'azienda di cornuti


Manfredonia, luglio 2008

Tra noi ci sfottiamo che siamo cornuti, che le nostre zite e mogli hanno tutte altre storie perché non ti resta neanche il tempo per una trombata.

Mi chiamo Romeo, ho 27 anni, sono iscritto all'università e da 2 mesi lavoro come ragioniere in un' industria alimentare di Manfredonia.


600 euro al mese per 10-12 ore al giorno

Prendo 600 euro in nero al mese. Teoricamente dovrei stare in ufficio, ma non faccio solo quello. Quando sono arrivato pensavo che, su 20 dipendenti, in nero fossimo giusto gli ultimi arrivati; invece la maggior parte sono nella nostra stessa situazione.

In 2 mesi ho visto andar via un botto di gente, infatti sono già un veterano. Si stancano perché le condizioni sono uno straccio. Pensa che un ragazzo con famiglia, che faceva il muratore, arrivato dicendo che aveva bisogno di lavorare ma quel che faceva era troppo duro, dopo una settimana è tornato a fare il muratore.

Entro alle 8 del mattino, a pranzo stacchiamo alle 2, poi rientriamo alle 4 e smontiamo non prima delle 8 e mezza. Credo che in due mesi solo un paio di volte siamo usciti prima di quell'ora. Il sabato si lavora 'mezza' giornata. Oramai il mese d'agosto è routine che si fanno le 10 di sera prima di finire. Insomma, 10-12 ore al giorno.


Prendo quanto un part-time

Due donne con figli fanno il part-time, che significa 7 ore al giorno, dalle 7 del mattino alle 2 del pomeriggio. Non penso proprio che prendano più di 500 euro al mese.

Sai quanto mi sento di fottere quando vedo amici che lavorano 4 ore al giorno, fanno part-time, pigliano quanto piglio io e semmai hanno anche il contratto?!


Padroni paranoici

E poi i padroni sono paranoici. Uno addirittura controlla i sacchi di immondizia per vedere se ci siamo imboscati delle cose da portarci a casa. Ed è fissato con la porta, non fai in tempo ad entrare che ti grida di chiuderla. “Si rovina la merce”, dice.

Sfruttato lui per tutta la vita, ora che può cerca di tenerti là dentro il più possibile. La settimana scorsa, una sera abbiamo finito un po’ prima. Questo che fa? Entra in ufficio, guarda l'orologio e cosa gli passa per la testa? Ci ha ordinato di preparare altre consegne fino alle 9 e mezza.

Un’altra volta abbiamo lavorato dalle 8 di mattina a mezzanotte e 10 senza tornare per niente a casa, mezz'ora di pausa pranzo e mezz'ora di pausa cena. A noi che stiamo davanti in ufficio magari ci va pure meglio, ma a chi sta dentro in laboratorio, 16 ore in piedi a lavorare!


E chi lavora lì da tempo?

Guadagna 900 euro al massimo. Le ore di straordinario non vengono assolutamente riconosciute. Hanno lavorato la vigilia di Natale e qual è stata la ricompensa? Un panettone. Bisognerebbe rifiutarsi di mangiarlo. La stessa cosa domenica scorsa: si è presentato con un vassoio di cornetti e ci ha offerto il caffè della macchinetta. Questo sarebbe il compenso per una giornata extra.

Mi ha promesso che a fine mese ci darà qualcosa in più...non ci credo, forse ci sono 50 euro in più nella busta, ma non vale niente comunque. Avevo chiesto un aumento, mi ha fatto tutto un discorso, che io sto lì da poco, dovrei essere un ragioniere vero e proprio e invece non sono ancora in grado di gestire in maniera autonoma un ufficio... Fatto sta che, autonomo o no, io sto là dentro 12 ore al giorno. Non parliamo di chi entra per fare l'autista e, quando torna da Vieste alle 9 e mezza di sera, che è partito alle 4 di pomeriggio, ha fatto gli scarichi ed è stanco, viene là e si deve mettere a pulire i macchinari e a scopare per terra.


Rassegnazione

Tutti si lamentano ma nessuno parla. Perchè quaggiù c'è questa mentalità, che sul lavoro ti devono sfruttare, pagare poco e far lavorare come un cane. È una realtà che viene quasi accettata.


Tutto si aggiusterà

Le polemiche ci sono, ma il capo è uno che sa parlare e sta sempre a dire: "non vi preoccupate, ci dobbiamo sistemare, di dobbiamo aggiustare". Si riferisce al fatto che si devono trasferire in una sede più grande, ma è l'organizzazione che dovrebbe cambiare. Ma questo i dipendenti non lo capiscono e i padroni continuano a prendere per il culo. Sono quattro anni che la gente si sente dire ste chiacchiere.


Le ferie!?!

Le ferie non esistono, per avere una settimana devi litigare. C'è uno che ha aspettato cinque anni per farsi qualche giorno di vacanza!

E' pure un po' colpa sua, perché le ferie le dovresti pretendere. E' solo che la gente c'ha famiglia, la moglie che sta male, un mutuo da pagare e giustamente sanno che, se lasciano, un altro lavoro non lo trovano. Come fai? Molte volte sei proprio costretto ad accettare certe condizioni.


Un solo iscritto al sindacato

Io c'ho 27 anni, se volevo lasciare l'università per un buon lavoro d'ufficio, magari potevo pure farci un pensiero. Lasciare l'università per stare là dentro…mai.

E stiamo parlando di un paesino del sud, dove la gente il lavoro lo va elemosinando, e quell'azienda ha problemi di personale. Tra i dipendenti si sta bene, si scherza e si ride ma non ci organizziamo mai. C'è solo uno in gamba, un ragazzo iscritto al sindacato. Lui si fa il suo orario lavorativo, ma dopo sei-sette anni di battaglia. Fatto sta che non viene trattato male o boicottato, non è soggetto a mobbing, però comunque gli altri ripetono: "quello se ne va e a noi ci lascia nella merda". Cacciate le palle e andatevene anche voi!


Piccole gioie della vita

Io, per farmi la barba o la doccia, devo aspettare la domenica.
Tutti si lamentano di sta cosa. Lo diceva scherzando ma un giorno un ragazzo si è affacciato all'ufficio e ha detto: "Non posso più stare qua dentro sennò lunedì mia moglie mi fa trovare la carta dell'avvocato e chiede il divorzio. Vuole uscire, si vuole fare un giro, ho un figlio che vedo solo dormire".

Mi sto prendendo qualche libertà. L'altro giorno sono andato a lavorare alle 10 e mezza. Sono stato costretto, dovevo comprare il regalo alla mia ragazza, era l'ultimo pezzo rimasto al negozio sotto casa. E' esattamente accanto al portone, ma quando esco deve ancora aprire, la sera quando torno ha già chiuso. Il regalo per la mia fidanzata che, se continuo a lavorare, io non so quanto durerà. Ma il bello sai qual è? Che sul ritardo nessuno ha aperto bocca perché sanno che, se cacciano il discorso dell'orario, hanno torto marcio.

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